Salvare il Patrimonio Culturale

Salvare il Patrimonio Culturale

Questo blog prende il via dalla constatazione dello stato di abbandono,depauperamento,profonda alterazione del patrimonio culturale di Milazzo, registratosi negli ultimi decenni, seguiti ai nefasti danni bellici e a quelli edilizi degli anni Sessanta. Nonostante i recenti interventi di conservazione e restauro su importanti beni culturali, questi si sono spesso rivelati arbitrari e irrispettosi della natura originaria dei monumenti. A ciò è da aggiungersi il colpevole depredamento di chiese uniche nel loro genere, come quella cinque-seicentesca dei pp. Cappuccini, o la sottrazione alla comunità di beni fondamentali della storia cittadina, come l'antica Giuliana comunale, avvenuti in tempi assai vicini a noi. Per quanto possibile, questo blog porterà a conoscenza della gente i casi più eclatanti in tal senso, onde cercare di porre un freno al deleterio processo innescatosi, e far sì che le autorità preposte alla tutela del patrimonio artistico, architettonico, archivistico di Milazzo, o meglio a quel che resta di esso, esercitino la dovuta sorveglianza.


sabato 1 novembre 2014

PITTORE NOVELLESCO - I SS.Pietro e Paolo (sec.XVII)

L'opera inedita, forse parte di una numerosa serie di santi, oggi sita in un convento milazzese, reca i tratti stlistici di un pittore seicentesco siciliano di ambito riberesco e novellesco.

domenica 31 agosto 2014

Il Trionfo di Roma sulla Sicilia dopo la prima guerra punica.L'affresco dei Musei Capitolini

Jacopo Ripanda, La battaglia di Caio Duilio,  ovvero Il trionfo di Roma sulla Sicilia, inizi sec.XVI, Appartamento dei Conservatori in Campidoglio, Sala di Annibale.

foto in alto,da Kalòs.Arte in Sicilia , foto in basso, dal sito web dei Musei Capitolini

venerdì 16 maggio 2014

ARCHIVI PRIVATI - Un foglio inedito di Stefano Zirilli(1883)

Il foglio, compilato a inchiostro sul recto e sul verso, reca degli appunti desunti da un antico manoscritto sul Duomo antico di Milazzo . La data della compilazione del documento - 1883 ca.- e la scrittura riportano allo studioso e fondatore della Biblioteca comunale di Milazzo, Stefano Zirilli, al quale il 30 maggio 2014 verrà intitolata la Biblioteca milazzese.

giovedì 17 aprile 2014

OMAGGIO A PALAZZO ABATELLIS - Le Balze a sfilato con l'Agnello pasquale(secc.XVII-XVIII)


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Tipica della cultura siciliana è la tecnica dello sfilato siciliano, praticata a livello domestico e monacale. I motivi erano ripresi dalla tradizione locale o tratti dai libretti di modelli rinascimentali. Di questi suggestivi manufatti, utilizzati come biancheria da corredo o arredi sacri, i depositi della Galleria Regionale di Palazzo Abatellis contengono una cospicua campionatura, ancora in gran parte inedita, che va dal XV al XIX secolo.





sabato 15 marzo 2014

DOCUMENTI INEDITI - La fontana del Mela (1763)

 
Il documento, indirizzato dal vicerè Fogliani ai giurati di Milazzo nel 1763,  fa luce su una inedita fase costruttiva della fontana del Mela, la storica fontana milazzese, sita in piazza del Carmine, asportata in periodo fascista e oggi dispersa. Dallo stralcio del documento che si riporta più sotto, risulta che nel primitivo disegno, al posto dei cavalli marini, erano previsti dei pavoni, che per motivi tecnici non poterono poi essere collocati. Dunque la fontana doveva presentare nel progetto iniziale, invece che la consueta fauna marina, degli uccelli  terrestri: in basso i  pavoni, nel livello intermedio le aquile, in alto il dio fluviale Mela.
Inusitata è la presenza dei pavoni, nell’iconografia delle fontane barocche. Si può ipotizzare che essi, simbolo di opulenza e ricchezza, assieme alle aquile, simbolo di regalità  oltre che  emblema araldico della Università milazzese, entrambi sovrastati  dal dio fluviale, potessero  rappresentare l’allegoria della ricca e fertile Valle del Mela, che dal torrente,  tanto catastrofico quanto benefico per le sue coltivazioni, traeva la sua linfa vitale.
 
 
A.S.PA.  T.R.P., LV. e D.P., a. 1763
 
Ferdinandus rex
Regii fideli diletti…..
ci partecipate pure in detta  vostra carta essersi già rifatta la statua del fonte e che solo restano da farsi i quattro pavoni di detto  fonte, i quali ove si dovessero eseguire giusta il disegno, o sia modello non potrebbono nei Colli perforarsi, al segno che sarebbe d’uopo per aver l’acqua il suo passaggio se faceno li detti colli più grossi si renderebbero deformi al resto del corpo quindi ci implorate la norma con cui possiate regolarvi; ed avendo su tal punto trattato pienamente nel congresso di 28 aprile e fatto il citato decreto siamo a significarvi che voi sopra luogo coll’intervento de’ periti o Persone pratiche potrete ben conoscere qual sia lo spediente più proprio da imprendersi intorno a detti Pavoni, e però fidati di vostra prudenza ed abilità ne rimetto a voi la soluzione.
 die 2 Julii 1763     Il marchese Fogliani
 Alli Giurati di Milazzo
 
 

domenica 23 febbraio 2014

RECENSIONI - Gaetano Bongiovanni, Studi e ricerche sulla pittura in Sicilia

 
Gaetano Bongiovanni, Studi e ricerche sulla pittura in Sicilia, Prefazione di Elisa Debenedetti, Edizioni Amici di Plumelia, 2013
Tra gli artisti trattati: Maestro del polittico di Trapani, Antonino Giuffrè, Simone de Wobreck, Giuseppe Alvino, Massimo Stanzione, Andrea Carreca, Geronimo Gerardi, Domenico La Bruna, Mariano Randazzo, Guglielmo Borremans, Gaspare Fumagalli, Fra’Felice da Sambuca, Francesco Solimena, Gaspare Serenario, Mariano Rossi,Vito D’Anna, Elia Interguglielmi, Giuseppe Errante, Giuseppe Carta, Michele Panebianco, Mario Mirabella, Giacomo Balla, Antonio Donghi, Renato Birolli, Alfiero Cappellini.
 
Questa di Gaetano Bongiovanni (Gioiosa Marea, 1962), storico dell’arte della Soprintendenza ai Beni Culturali di Palermo, più che una raccolta di saggi, è un percorso di vita, una vita dedicata  allo studio, alla ricerca, alla divulgazione scientifica. Il volume abbraccia quasi un trentennio dell’ attività dell’autore, rispecchiandone appieno il carattere: curioso e indagatore, puntiglioso e intraprendente, generoso ed entusiasta. Egli passa con lo stesso entusiasmo da artisti di periferia a personalità di fama nazionale, dimostrando che il suo è vero impegno e amore indiscriminato per l’arte tutta. Così opere sconosciute prendono vita e forma,  ed altre vengono rilette e ricontestualizzate, andando a ricomporre, come tessere di un puzzle, il grande mosaico dell’arte siciliana.
 Campo privilegiato delle sue ricerche sono il Settecento e l’Arte moderna , ma i suoi interessi spaziano dal medioevo al manierismo, dal barocco al neoclassicismo, dal verismo al futurismo. I depositi museali, le chiese di periferia, le collezioni private,  sono il serbatoio cui attinge di preferenza, quasi avesse timore o pudore a entrare nei circuiti canonici dell’arte siciliana;  ma è in tal modo che  riesce  a  scoprire  i Solimena,  i Balla  e i Birolli, sfuggiti all’attenzione degli studiosi.
In conclusione, la raccolta di studi di Bongiovanni, improntata alla omogeneità e insieme alla diversificazione, alla analisi stilistico-formale  ma anche alla ricostruzione storica , è assimilabile a  una raccolta di racconti, che tutti contribuiscono alla stesura di una più ampia narrazione: quella della  Storia dell’Arte che si è svolta , nei secoli, nella nostra Sicilia.

domenica 16 febbraio 2014

DOCUMENTI INEDITI - Il Fonte del Genio di Milazzo (1703)


L’inedito documento  che segue ci dà informazioni sulla collocazione della statua del Genio di Milazzo nel fonte sito nel piano di San Giacomo, nel momento in cui vi sono state già apposte le lapidi. Queste ci sono riportate dal Piaggia, unitamente alla notizia che il Genio di Milazzo era rappresentato “in forma di soldato”.  Nessun’altra indicazione ci è pervenuta su di essa. La novità  del documento consiste nel fatto che la scultura sia definita già “antica”,  al momento della sua collocazione, ai primi del secolo XVIII. Si tratta dunque verosimilmente di una statua di spoglio proveniente da  un’altra struttura milazzese, forse l’antico Palazzo dei Giurati,  che ora si ritiene di utilizzare per il nuovo fonte della Città bassa, sito sul mare, di fronte all’antico approdo navale della città. Ma come - e di che periodo - poteva essere questa statua, di cui nessuna illustrazione è giunta sino a noi? A giudicare da quelle del Genio di Palermo ancora esistenti, si può ipotizzare che fosse di epoca rinascimentale, come quella della Vucciria (in foto); e che, come l’altra seicentesca, oggi in  piazza Fieravecchia, fosse posta a riguardare il mare, in segno di accoglienza e ospitalità verso la gente di mare, secondo una usanza invalsa nell’isola evidentemente durante la dominazione spagnola.

A.S.PA - T.R.P.  L.V. e D.P.   a.1703

Philippus rex

Spett. Reg.fideli diletti

Havendo ricevuto la Vostra di 5 maggio corrente con la quale ci rappresentate che in conformità del permisso datovi per erigersi una statua antica rappresentante Milazzo sopra una fontana incominciata in cotesta marina et havendosi già perfettionato con epitaffio a nome del nostro Regnante Philippo quinto Armi Regij e di cotesta Città secondo si riconobbe al nostro passaggio e bannizzatosi li stagli con haversi fatto la spesa legitima in somma di onze 59.13 ce ne date conto per restarne interati e darsi gli ordini opportuni come dalla riferita vostra si legge.

In dorso la quale providimo Panormi die 18 maij 1703

Pertanto in risposta siamo a dirvi di restar interati del Vostro operato et ordinamo in virtù delle presenti al Sp.mastro Giurato di bonificare nella visione de Vostri conti la somma che legittimamente e con effetto haverà spesa per detta causa  

 datum Panormi die 24 maij  1703

Carolus Franciscus Ardoyno fed.M.N.


Alli Spettabili Giurati della Città di Milazzo

 

sabato 8 febbraio 2014

550° ANNIVERSARIO DELL'ATTRAVERSAMENTO DELLO STRETTO DI MESSINA DA PARTE DI SAN FRANCESCO DI PAOLA - Paliotto in seta e coralli, sec.XVII(part.)

Il paliotto, ricamato in seta e coralli, attribuibile a maestranze siciliane del secolo XVII, si trova nel convento dei Minimi di San Vito di Vico Equense(NA) e proviene dal convento palermitano dei Minimi di San Francesco di Paola
Da notare, sulla destra, una rara rappresentazione a ricamo della città di Messina alla fine del Seicento

domenica 12 gennaio 2014

INDUMENTI LITURGICI - Il camice liberty del Duomo

La balza di camice, in tulle ricamato ad applicazione, è un raro esempio di decorazione tessile in stile liberty nel settore dei paramenti liturgici(fine secolo XIX-inizi XX). Di ignota provenienza, dato che risale a un periodo antecedente alla costruzione del moderno Duomo di S.Stefano, si può ipotizzare che sia opera di pie donne o delle suore benedettine del monastero del SS.Salvatore al Borgo.