Salvare il Patrimonio Culturale

Salvare il Patrimonio Culturale

Questo blog prende il via dalla constatazione dello stato di abbandono,depauperamento,profonda alterazione del patrimonio culturale di Milazzo, registratosi negli ultimi decenni, seguiti ai nefasti danni bellici e a quelli edilizi degli anni Sessanta. Nonostante i recenti interventi di conservazione e restauro su importanti beni culturali, questi si sono spesso rivelati arbitrari e irrispettosi della natura originaria dei monumenti. A ciò è da aggiungersi il colpevole depredamento di chiese uniche nel loro genere, come quella cinque-seicentesca dei pp. Cappuccini, o la sottrazione alla comunità di beni fondamentali della storia cittadina, come l'antica Giuliana comunale, avvenuti in tempi assai vicini a noi. Per quanto possibile, questo blog porterà a conoscenza della gente i casi più eclatanti in tal senso, onde cercare di porre un freno al deleterio processo innescatosi, e far sì che le autorità preposte alla tutela del patrimonio artistico, architettonico, archivistico di Milazzo, o meglio a quel che resta di esso, esercitino la dovuta sorveglianza.


venerdì 20 agosto 2010

IL PERDUTO COMPLESSO MONUMENTALE DI SAN FRANCESCO DI PAOLA












APPELLO ALL'ASSESSORATO REGIONALE AI BENI CULTURALI E IDENTITà SICILIANA
AFFINCHè SALVAGUARDI DI FATTO L'"IDENTITà SICILIANA" DEI MONUMENTI

APPELLO ALLA SOPRINTENDENZA DI MESSINA
AFFINCHè GLI ARCHITETTI CHE RILASCIANO PARERI SIANO STORICI DELL'ARCHITETTURA

APPELLO AGLI ARCHITETTI LOCALI PERCHè ESERCITINO LA LORO CREATIVITà ALLA LARGA DAI BENI MONUMENTALI

APPELLO AL COMUNE DI MILAZZO PERCHè RESTITUISCA AL SITO LA SUA NATURA DI LUOGO SACRO E ROMITO


L'IDENTITà NEGATA

IL complesso urbanistico-architettonico di San Francesco di Paola,
costituiva il miglior esempio di architettura settecentesca milazzese,
certo opera di un valente architetto messinese,
il cui proposito era quello di coniugare il carattere mistico del luogo con
le esigenze scenografiche del tempo.Il restauro meramente conservativo era dunque l'unico possibile per la valorizzazione e messa in sicurezza del sito.
La recente,arbitraria aggiunta della falsa balaustra settecentesca,
e delle piastrelle bianche a rivestimento della piazza terrazzata e delle rampe di accesso sottostanti,pensate un tempo come luoghi di preparazione e raccoglimento spirituale dei fedeli,preliminari all'accesso al luogo di culto vero e proprio,
ha falsato totalmente la natura del sito settecentesco,divenuto, da devoto e dimesso che era, chiassoso e folkloristico,
alla stregua di certi santuari, italiani e non, predisposti più
ad operazioni commerciali che non alla meditazione e alla preghiera.
Oltre a ciò,la lettura storico-artistica del monumento risulta inficiata,sia per lo shock generato dall'accostamento cromatico tra il bianco accecante della piazza e il beige-rosato della chiesa e scalea antica, sia per lo spaesamento dovuto
alla ripetizione ossessiva degli elementi posticci, stridenti con i pochi originali superstiti, che non sarebbero stati ammessi nemmeno nel
caso di un rifacimento di elementi perduti.Figuriamoci,nel caso di una fantasiosa superfetazione,dovuta forse a un malinteso senso di "arricchimento" del complesso!

Si fa appello dunque al Comune di Milazzo, perchè demolisca quanto di arbitrario e irriverente è stato apposto,restituendo al sito la sua originale natura di luogo sacro e romito,e alla storia dell'arte uno dei rarissimi esempi superstiti di architettura messinese settecentesca.

domenica 1 agosto 2010

LA PERDUTA GIULIANA COMUNALE


La Giuliana di tutto il memorabile della città di Melazzo, compilata da don Pietro Proto intorno al 1760, era una raccolta di notizie,ordini,dispacci, riguardanti la storia,l'arte,l'architettura milazzese dal secolo XVI al XIX. Dagli inizi degli anni '80 essa risulta incredibilmente dispersa assieme ad altri manoscritti dell'Archivio storico comunale. Spieghi il Comune quali provvedimenti sono stati adottati in passato per il suo recupero, e/o quali provvedimenti s'intendono intraprendere, in concerto con la Soprintendenza archivistica,e possibilmente con l'ausilio dei Carabinieri del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale, per restituire alla città un altro pezzo della sua storia fraudolentemente e impunemente sottrattale.