Salvare il Patrimonio Culturale

Salvare il Patrimonio Culturale

Questo blog prende il via dalla constatazione dello stato di abbandono,depauperamento,profonda alterazione del patrimonio culturale di Milazzo, registratosi negli ultimi decenni, seguiti ai nefasti danni bellici e a quelli edilizi degli anni Sessanta. Nonostante i recenti interventi di conservazione e restauro su importanti beni culturali, questi si sono spesso rivelati arbitrari e irrispettosi della natura originaria dei monumenti. A ciò è da aggiungersi il colpevole depredamento di chiese uniche nel loro genere, come quella cinque-seicentesca dei pp. Cappuccini, o la sottrazione alla comunità di beni fondamentali della storia cittadina, come l'antica Giuliana comunale, avvenuti in tempi assai vicini a noi. Per quanto possibile, questo blog porterà a conoscenza della gente i casi più eclatanti in tal senso, onde cercare di porre un freno al deleterio processo innescatosi, e far sì che le autorità preposte alla tutela del patrimonio artistico, architettonico, archivistico di Milazzo, o meglio a quel che resta di esso, esercitino la dovuta sorveglianza.


mercoledì 18 maggio 2011

TESORI MILAZZESI - Il Velario Pasquale del Duomo (1791)

(foto gent.concesse da p. Santino Colosi)




Lo scenografico manufatto tessile, proveniente dalla chiesa di San Giacomo, per la quale fu commissionato al pittore don Giuseppe Russo nel 1791 (documento pubbl. da Giovanni Lo Presti), racchiude una complessa allegoria salvifica. Nel registro inferiore è il sacrificio del vitello d'oro, simbolo di idolatria, cui assiste il sacerdote Aronne, sulla destra, con verga fiorita in mano; nel registro superiore è il sacrificio cristiano per eccellenza, quello dell'agnello mistico, rappresentato sulla croce, da cui sgorga il sangue di Cristo raccolto in un calice. Ad assistervi sono sei apostoli, recanti incensieri e corone, pronti a incoronare il vero Dio. In posizione di raccordo, al centro della tela, è la figura di Cristo, indicante in alto il vero sacrificio. Ancora, si riconoscono, in basso a sinistra, la figura della Fede, con gli attributi della croce e del calice, e in alto, quella dell'Eterno Padre tra gli angioletti.
La complessa rappresentazione, inusuale per i teloni quaresimali, e forse elaborata da un dotto prelato del tempo, sembra dunque proporre un confronto tra il Vecchio e il Nuovo Testamento, di cui il personaggio centrale e risolutivo è il Cristo.

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