Salvare il Patrimonio Culturale

Salvare il Patrimonio Culturale

Questo blog prende il via dalla constatazione dello stato di abbandono,depauperamento,profonda alterazione del patrimonio culturale di Milazzo, registratosi negli ultimi decenni, seguiti ai nefasti danni bellici e a quelli edilizi degli anni Sessanta. Nonostante i recenti interventi di conservazione e restauro su importanti beni culturali, questi si sono spesso rivelati arbitrari e irrispettosi della natura originaria dei monumenti. A ciò è da aggiungersi il colpevole depredamento di chiese uniche nel loro genere, come quella cinque-seicentesca dei pp. Cappuccini, o la sottrazione alla comunità di beni fondamentali della storia cittadina, come l'antica Giuliana comunale, avvenuti in tempi assai vicini a noi. Per quanto possibile, questo blog porterà a conoscenza della gente i casi più eclatanti in tal senso, onde cercare di porre un freno al deleterio processo innescatosi, e far sì che le autorità preposte alla tutela del patrimonio artistico, architettonico, archivistico di Milazzo, o meglio a quel che resta di esso, esercitino la dovuta sorveglianza.


domenica 3 ottobre 2010

UNA CITTA' E LE SUE FONTANE - Il Destino del Brutto


APPELLO AL COMUNE PERCHè RESTITUISCA DECORO ALL'ARREDO URBANO CITTADINO

Quello delle fontane non è decisamente un capitolo fortunato, per la città di Milazzo.
Fin dal '700 la collocazione della fontana più importante, quella di piazza del Carmine, fu accompagnata da accuse, minacce di carcerazione, richieste di demolizioni e rifacimenti, per il lavoro non eseguito a regola d'arte: un presentimento di ciò che sarebbe avvenuto in seguito?
Al posto della settecenetsca fontana del Mela, di cui una sola aquila rimane, posta al centro di una vasca, in via Umberto I, sorge oggi una grossolana replica di essa, spigolosa e schematica, forse per rimarcare la differenza con l'originale, cui pure si ispira, ma che di fatto non è improntata a null'altro se non al senso del brutto e del rozzo.
Parimenti, alle categorie del brutto e dell'antiestetico sembra ispirarsi un'altra recente fontana, posta in uno snodo centrale della cittadina,
all'inizio del lungomare Garibaldi, che in più ha un'altra evidente caratteristica: la mancanza di significato -se non quello legato a un trito arredo da giardino- e soprattutto di addentellati con la cultura e l'iconografia cittadine.
Siccome nell'arredo urbano l'estetica non è solo una questione formale, ma direi sostanziale, attinendo alla facies culturale di una intera comunità, non sarebbe il caso di estirpare le due obbrobriose fontane, e riappaltarle a dei veri artisti, che siano in grado di interpretare lo spirito autentico della città -magari attingendo al suo passato, ma anche al suo presente "buono"- ed esprimerlo
nell'unico linguaggio ormai possbile, quello dell'arte (vera) contemporanea?

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