Salvare il Patrimonio Culturale

Salvare il Patrimonio Culturale

Questo blog prende il via dalla constatazione dello stato di abbandono,depauperamento,profonda alterazione del patrimonio culturale di Milazzo, registratosi negli ultimi decenni, seguiti ai nefasti danni bellici e a quelli edilizi degli anni Sessanta. Nonostante i recenti interventi di conservazione e restauro su importanti beni culturali, questi si sono spesso rivelati arbitrari e irrispettosi della natura originaria dei monumenti. A ciò è da aggiungersi il colpevole depredamento di chiese uniche nel loro genere, come quella cinque-seicentesca dei pp. Cappuccini, o la sottrazione alla comunità di beni fondamentali della storia cittadina, come l'antica Giuliana comunale, avvenuti in tempi assai vicini a noi. Per quanto possibile, questo blog porterà a conoscenza della gente i casi più eclatanti in tal senso, onde cercare di porre un freno al deleterio processo innescatosi, e far sì che le autorità preposte alla tutela del patrimonio artistico, architettonico, archivistico di Milazzo, o meglio a quel che resta di esso, esercitino la dovuta sorveglianza.


venerdì 3 settembre 2010

IL MUSEO FANTASMA



(foto di Massimo Tricamo, dal blog Milazzo nella Storia)

APPELLO AI DIRIGENTI SCOLASTICI DI OGNI ORDINE E GRADO

APPELLO AL COMUNE DI MILAZZO

perchè IL MUSEO ARCHEOLOGICO divenga PUNTO DI RIFERIMENTO E CENTRO PROPULSORE DI CULTURA CITTADINA

PER UN MUSEO DIDATTICO

Dopo più di 50 anni di preparativi e aspettative, il 22 aprile di quest'anno si è inaugurato a Milazzo il Museo regionale archeologico, detto impropriamente Antiquarium e intitolato al benemerito milazzese ing.Domenico Ryolo, che per tutta la vita lo perseguì come "sogno impossibile". Esso però ha una caratteristica, ignota ai più: nonostante le dimensioni e l'importanza - si sviluppa nei suggestivi locali del cinquecentesco Quartiere spagnolo, per una decina di sale, cariche di reperti che abbracciano una trentina di secoli - è stato "dimenticato" nel nuovo organigramma dell'Assessorato regionale ai beni culturali,varato agli inizi dell'estate -non essendo stato predisposto per esso il decreto istitutivo- che pure assegna ai musei, aree, servizi, unità operative regionali, un "peso" da 1 a 6, a seconda dell'importanza che rivestono. Dunque, neanche il peso minimo è stato riservato al museo milazzese che quindi non è stato ritenuto nemmeno degno di un direttore specifico che stazioni in loco.
Nonostante questo intento riduttivo, e direi omissivo, il Museo archeologico milazzese costituisce di fatto una realtà imprescindibile per la cittadinanza, e in specie per tutti coloro che vogliono conoscere le loro radici per interrogarsi su di esse e da esse partirsi per costruire il proprio futuro. Quindi è sul Museo che, a mio avviso, devono puntare gli Istituti culturali locali e gli organi comunali preposti, sostituendosi in tal modo alle mancanze ed omissioni regionali, perché esso faccia da perno e centro propulsore di cultura, nonché punto d'incontro fra generazioni diverse, che si sentano stimolate, attraverso la conoscenza della propria storia, al rispetto del proprio patrimonio culturale. In particolare, gli Istituti scolastici potrebbero promuovere la conoscenza della storia e dell'archeologia locali, programmando visite guidate al museo, che dovrebbe a sua volta accoglierli, mettendo a disposizione una aula didattica, dotata di strumenti di verifica su ciò che si è visto e assimilato durante la visita(anche solo un tavolino con album da disegno,colori,pongo,ecc...). Alle visite, guidate dagli insegnanti, preparate preventivamente da lezioni in classe, potrebbero partecipare pure i genitori, che avrebbero così l'opportunità di visitare anch'essi il museo. Scopo dell'operazione: la considerazione del patrimonio culturale cittadino come cosa propria, da difendere e salvaguardare sin dalla più tenera età, invece che sbeffeggiare o prevaricare (come accade ad esempio nell'increscioso fenomeno dei writers, che si potrebbe in tal modo forse prevenire o arginare) o peggio ancora, da far cadere nell'indifferenza e, un domani, da abbandonare al decadimento e all'incuria, perchè considerato distante, estraneo e quasi ostile a noi.

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