Salvare il Patrimonio Culturale
martedì 4 novembre 2014
sabato 1 novembre 2014
PITTORE NOVELLESCO - I SS.Pietro e Paolo (sec.XVII)
mercoledì 17 settembre 2014
domenica 31 agosto 2014
Il Trionfo di Roma sulla Sicilia dopo la prima guerra punica.L'affresco dei Musei Capitolini
Jacopo Ripanda, La battaglia di Caio Duilio, ovvero Il trionfo di Roma sulla Sicilia, inizi sec.XVI, Appartamento dei Conservatori in Campidoglio, Sala di Annibale.
venerdì 29 agosto 2014
lunedì 18 agosto 2014
venerdì 16 maggio 2014
ARCHIVI PRIVATI - Un foglio inedito di Stefano Zirilli(1883)
Il foglio, compilato a inchiostro sul recto e sul verso, reca degli appunti desunti da un antico manoscritto sul Duomo antico di Milazzo . La data della compilazione del documento - 1883 ca.- e la scrittura riportano allo studioso e fondatore della Biblioteca comunale di Milazzo, Stefano Zirilli, al quale il 30 maggio 2014 verrà intitolata la Biblioteca milazzese.
giovedì 17 aprile 2014
OMAGGIO A PALAZZO ABATELLIS - Le Balze a sfilato con l'Agnello pasquale(secc.XVII-XVIII)
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Tipica della cultura siciliana è la tecnica dello sfilato siciliano, praticata a livello domestico e monacale. I motivi erano ripresi dalla tradizione locale o tratti dai libretti di modelli rinascimentali. Di questi suggestivi manufatti, utilizzati come biancheria da corredo o arredi sacri, i depositi della Galleria Regionale di Palazzo Abatellis contengono una cospicua campionatura, ancora in gran parte inedita, che va dal XV al XIX secolo.
sabato 15 marzo 2014
DOCUMENTI INEDITI - La fontana del Mela (1763)
Il documento, indirizzato dal vicerè Fogliani ai
giurati di Milazzo nel 1763, fa luce su
una inedita fase costruttiva della fontana del Mela, la storica fontana
milazzese, sita in piazza del Carmine, asportata in periodo fascista e oggi
dispersa. Dallo stralcio del documento che si riporta più sotto, risulta che
nel primitivo disegno, al posto dei cavalli marini, erano previsti dei pavoni,
che per motivi tecnici non poterono poi essere collocati. Dunque la
fontana doveva presentare nel progetto iniziale, invece che la consueta fauna
marina, degli uccelli terrestri: in
basso i pavoni, nel livello intermedio
le aquile, in alto il dio fluviale Mela.
Inusitata è la presenza dei pavoni, nell’iconografia
delle fontane barocche. Si può ipotizzare che essi, simbolo di opulenza e
ricchezza, assieme alle aquile, simbolo di regalità oltre che emblema araldico della Università milazzese,
entrambi sovrastati dal dio fluviale, potessero
rappresentare l’allegoria della ricca e
fertile Valle del Mela, che dal torrente, tanto catastrofico quanto benefico per le sue
coltivazioni, traeva la sua linfa vitale.
A.S.PA. T.R.P., LV. e D.P., a. 1763
Ferdinandus rex
Regii fideli diletti…..
ci partecipate pure in
detta vostra carta essersi già rifatta
la statua del fonte e che solo restano da farsi i quattro pavoni di detto fonte, i quali ove si dovessero eseguire
giusta il disegno, o sia modello non potrebbono nei Colli perforarsi, al segno
che sarebbe d’uopo per aver l’acqua il suo passaggio se faceno li detti colli
più grossi si renderebbero deformi al resto del corpo quindi ci implorate la
norma con cui possiate regolarvi; ed avendo su tal punto trattato pienamente
nel congresso di 28 aprile e fatto il citato decreto siamo a significarvi che
voi sopra luogo coll’intervento de’ periti o Persone pratiche potrete ben
conoscere qual sia lo spediente più proprio da imprendersi intorno a detti
Pavoni, e però fidati di vostra prudenza ed abilità ne rimetto a voi la
soluzione.
die 2 Julii 1763 Il marchese Fogliani
Alli Giurati di Milazzo
domenica 23 febbraio 2014
RECENSIONI - Gaetano Bongiovanni, Studi e ricerche sulla pittura in Sicilia
Gaetano Bongiovanni, Studi e ricerche sulla pittura in
Sicilia, Prefazione di Elisa Debenedetti, Edizioni Amici di Plumelia, 2013
Tra gli artisti trattati: Maestro del polittico di Trapani, Antonino
Giuffrè, Simone de Wobreck, Giuseppe Alvino, Massimo Stanzione, Andrea Carreca,
Geronimo Gerardi, Domenico La Bruna, Mariano Randazzo, Guglielmo Borremans,
Gaspare Fumagalli, Fra’Felice da Sambuca, Francesco Solimena, Gaspare
Serenario, Mariano Rossi,Vito D’Anna, Elia Interguglielmi, Giuseppe Errante, Giuseppe
Carta, Michele Panebianco, Mario Mirabella, Giacomo Balla, Antonio Donghi,
Renato Birolli, Alfiero Cappellini.
Questa di Gaetano Bongiovanni
(Gioiosa Marea, 1962), storico dell’arte della Soprintendenza ai Beni Culturali
di Palermo, più che una raccolta di saggi, è un percorso di vita, una vita dedicata
allo studio, alla ricerca, alla
divulgazione scientifica. Il volume abbraccia quasi un trentennio dell’ attività
dell’autore, rispecchiandone appieno il carattere: curioso e indagatore,
puntiglioso e intraprendente, generoso ed entusiasta. Egli passa con lo stesso entusiasmo
da artisti di periferia a personalità di fama nazionale, dimostrando che il suo
è vero impegno e amore indiscriminato per l’arte tutta. Così opere sconosciute
prendono vita e forma, ed altre vengono
rilette e ricontestualizzate, andando a ricomporre, come tessere di un puzzle,
il grande mosaico dell’arte siciliana.
Campo privilegiato delle sue ricerche sono il
Settecento e l’Arte moderna , ma i suoi interessi spaziano dal medioevo al manierismo,
dal barocco al neoclassicismo, dal verismo al futurismo. I depositi museali, le
chiese di periferia, le collezioni private, sono il serbatoio cui attinge di preferenza,
quasi avesse timore o pudore a entrare nei circuiti canonici dell’arte siciliana;
ma è in tal modo che riesce a
scoprire
i Solimena, i Balla e i Birolli, sfuggiti all’attenzione degli
studiosi.
In conclusione, la raccolta di
studi di Bongiovanni, improntata alla omogeneità e insieme alla
diversificazione, alla analisi stilistico-formale ma anche alla ricostruzione storica , è assimilabile
a una raccolta di racconti, che tutti contribuiscono
alla stesura di una più ampia narrazione: quella della Storia dell’Arte che si è svolta , nei secoli,
nella nostra Sicilia.
domenica 16 febbraio 2014
DOCUMENTI INEDITI - Il Fonte del Genio di Milazzo (1703)
L’inedito documento che segue ci dà
informazioni sulla collocazione della statua del Genio di Milazzo nel fonte sito
nel piano di San Giacomo, nel momento in cui vi sono state già apposte le
lapidi. Queste ci sono riportate dal Piaggia, unitamente alla notizia che il
Genio di Milazzo era rappresentato “in forma di soldato”. Nessun’altra indicazione ci è pervenuta su di
essa. La novità del documento consiste
nel fatto che la scultura sia definita già “antica”, al momento della sua collocazione, ai primi
del secolo XVIII. Si tratta dunque verosimilmente di una statua di spoglio
proveniente da un’altra struttura
milazzese, forse l’antico Palazzo dei Giurati, che ora si ritiene di utilizzare per il nuovo
fonte della Città bassa, sito sul mare, di fronte all’antico approdo navale
della città. Ma come - e di che periodo - poteva essere questa statua, di cui
nessuna illustrazione è giunta sino a noi? A giudicare da quelle del Genio di
Palermo ancora esistenti, si può ipotizzare che fosse di epoca rinascimentale,
come quella della Vucciria (in foto); e che, come l’altra seicentesca, oggi in piazza Fieravecchia, fosse posta a riguardare
il mare, in segno di accoglienza e ospitalità verso la gente di mare, secondo
una usanza invalsa nell’isola evidentemente durante la dominazione spagnola.
A.S.PA - T.R.P. L.V. e D.P.
a.1703
Philippus
rex
Spett. Reg.fideli diletti
Havendo ricevuto la
Vostra di 5 maggio corrente con la quale ci rappresentate che in conformità del
permisso datovi per erigersi una statua antica rappresentante Milazzo sopra una
fontana incominciata in cotesta marina et havendosi già perfettionato con
epitaffio a nome del nostro Regnante Philippo quinto Armi Regij e di cotesta
Città secondo si riconobbe al nostro passaggio e bannizzatosi li stagli con
haversi fatto la spesa legitima in somma di onze 59.13 ce ne date conto per
restarne interati e darsi gli ordini opportuni come dalla riferita vostra si
legge.
In dorso la quale
providimo Panormi die 18 maij 1703
Pertanto in risposta
siamo a dirvi di restar interati del Vostro operato et ordinamo in virtù delle
presenti al Sp.mastro Giurato di bonificare nella visione de Vostri conti la
somma che legittimamente e con effetto haverà spesa per detta causa
datum Panormi die 24 maij 1703
Carolus
Franciscus Ardoyno fed.M.N.
Alli Spettabili Giurati
della Città di Milazzo
sabato 8 febbraio 2014
550° ANNIVERSARIO DELL'ATTRAVERSAMENTO DELLO STRETTO DI MESSINA DA PARTE DI SAN FRANCESCO DI PAOLA - Paliotto in seta e coralli, sec.XVII(part.)
Il paliotto, ricamato in seta e coralli, attribuibile a maestranze siciliane del secolo XVII, si trova nel convento dei Minimi di San Vito di Vico Equense(NA) e proviene dal convento palermitano dei Minimi di San Francesco di Paola
Da notare, sulla destra, una rara rappresentazione a ricamo della città di Messina alla fine del Seicento
domenica 12 gennaio 2014
INDUMENTI LITURGICI - Il camice liberty del Duomo
La balza di camice, in tulle ricamato ad applicazione, è un raro esempio di decorazione tessile in stile liberty nel settore dei paramenti liturgici(fine secolo XIX-inizi XX). Di ignota provenienza, dato che risale a un periodo antecedente alla costruzione del moderno Duomo di S.Stefano, si può ipotizzare che sia opera di pie donne o delle suore benedettine del monastero del SS.Salvatore al Borgo.
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