Il documento, indirizzato dal vicerè Fogliani ai
giurati di Milazzo nel 1763, fa luce su
una inedita fase costruttiva della fontana del Mela, la storica fontana
milazzese, sita in piazza del Carmine, asportata in periodo fascista e oggi
dispersa. Dallo stralcio del documento che si riporta più sotto, risulta che
nel primitivo disegno, al posto dei cavalli marini, erano previsti dei pavoni,
che per motivi tecnici non poterono poi essere collocati. Dunque la
fontana doveva presentare nel progetto iniziale, invece che la consueta fauna
marina, degli uccelli terrestri: in
basso i pavoni, nel livello intermedio
le aquile, in alto il dio fluviale Mela.
Inusitata è la presenza dei pavoni, nell’iconografia
delle fontane barocche. Si può ipotizzare che essi, simbolo di opulenza e
ricchezza, assieme alle aquile, simbolo di regalità oltre che emblema araldico della Università milazzese,
entrambi sovrastati dal dio fluviale, potessero
rappresentare l’allegoria della ricca e
fertile Valle del Mela, che dal torrente, tanto catastrofico quanto benefico per le sue
coltivazioni, traeva la sua linfa vitale.
A.S.PA. T.R.P., LV. e D.P., a. 1763
Ferdinandus rex
Regii fideli diletti…..
ci partecipate pure in
detta vostra carta essersi già rifatta
la statua del fonte e che solo restano da farsi i quattro pavoni di detto fonte, i quali ove si dovessero eseguire
giusta il disegno, o sia modello non potrebbono nei Colli perforarsi, al segno
che sarebbe d’uopo per aver l’acqua il suo passaggio se faceno li detti colli
più grossi si renderebbero deformi al resto del corpo quindi ci implorate la
norma con cui possiate regolarvi; ed avendo su tal punto trattato pienamente
nel congresso di 28 aprile e fatto il citato decreto siamo a significarvi che
voi sopra luogo coll’intervento de’ periti o Persone pratiche potrete ben
conoscere qual sia lo spediente più proprio da imprendersi intorno a detti
Pavoni, e però fidati di vostra prudenza ed abilità ne rimetto a voi la
soluzione.
die 2 Julii 1763 Il marchese Fogliani
Alli Giurati di Milazzo
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