Salvare il Patrimonio Culturale

Salvare il Patrimonio Culturale

Questo blog prende il via dalla constatazione dello stato di abbandono,depauperamento,profonda alterazione del patrimonio culturale di Milazzo, registratosi negli ultimi decenni, seguiti ai nefasti danni bellici e a quelli edilizi degli anni Sessanta. Nonostante i recenti interventi di conservazione e restauro su importanti beni culturali, questi si sono spesso rivelati arbitrari e irrispettosi della natura originaria dei monumenti. A ciò è da aggiungersi il colpevole depredamento di chiese uniche nel loro genere, come quella cinque-seicentesca dei pp. Cappuccini, o la sottrazione alla comunità di beni fondamentali della storia cittadina, come l'antica Giuliana comunale, avvenuti in tempi assai vicini a noi. Per quanto possibile, questo blog porterà a conoscenza della gente i casi più eclatanti in tal senso, onde cercare di porre un freno al deleterio processo innescatosi, e far sì che le autorità preposte alla tutela del patrimonio artistico, architettonico, archivistico di Milazzo, o meglio a quel che resta di esso, esercitino la dovuta sorveglianza.


sabato 28 aprile 2012

CARTOGRAFIA MILAZZESE - UNA NUOVA PIANTA OTTOCENTESCA

La pianta topografica, eseguita nel secondo quarto del secolo XIX per ordine di Ferdinando II delle Due Sicilie, probabilmente nel Reale Officio Topografico di Napoli, presenta la suddivisione tra Città superiore e Città inferiore, il rilievo delle caserme inglesi, la linea difensiva sulla spiaggia di ponente, oltre a numerosi edifici disseminati lungo la penisola. E' caratterizzata  dall'orientamento col nord in alto, ancora raro a questa data, e dall'uso di colori pastello: il rosso chiaro per gli edifici, l'azzurro per il mare, il verde per i giardini, il marrone per i rilievi. Fa parte di una serie rinvenuta recentemente presso un antiquario romano.

da: I.Barbera, Le città murate riscoperte in sei capolavori di carta, in Kalòs gennaio-marzo 2012, anno 24, n-1

venerdì 13 aprile 2012

ALBUM - LA CITTA' PERDUTA - Eventi -


MOSTRA DI PITTURA ALLA BIBLIOTECA COMUNALE , 1966
Da sin. il sindaco Peppino D'Amico, monsignor Cernuto, il sig. Catanzaro

martedì 10 aprile 2012

ALBUM - RICORDO



Da sinistra, l'ing. Aniello D'Amico, il prof. Peppino Pellegrino e il sig. Totò Impellizzeri, nel gabinetto di fisica dell'Istituto tecnico industriale (vecchia sede), negli anni '60.

sabato 7 aprile 2012

TESORI MILAZZESI - I Parati della Pasqua



Il motivo dell'agnello mistico simboleggia il sacrificio del Cristo che si è immolato per l'umanità. Esso ricorre sui parati sacri siciliani, ricamato al centro di paliotti, conopei, veli, cappucci di piviale. Si ritrova pure su due manufatti milazzesi settecenteschi, che privilegiano l'accezione dell'agnello dai sette sigilli, di cui riferisce l'Apocalisse. L'uno, un conopeo (o velo copripisside) con ricami in oro e seta azzurra, reca l'agnello sul rotulo dai sette sigilli, parzialmente circonfuso da una raggiera, a sua volta sopra una nuvola, e di sapore naturalistico; tutt'intorno rami fioriti uniti a greche di gusto neoclassico. L'altro, un velo omerale in seta bianca, reca al centro un agnello stilizzato, in oro argento e seta rossa, posto di nuovo sul cartiglio dai sette sigilli e con l'attributo dello stendardo della Resurrezione. La vistosa raggiera in oro che lo circonda è di fatto la protagonista del ricamo. Entrambi i parati sono caratterizzati da una notevole raffinatezza d'esecuzione, ricchezza di materiali e originalità creativa e sono dovuti presumibilmente a maestranze locali della fine del secolo XVIII.

mercoledì 4 aprile 2012

TESORI MILAZZESI - I parati del Venerdì Santo




Una chiesa francescana di Milazzo possiede una serie di paramenti sacri recanti il motivo ricorrente del monogramma di Cristo e quello dei simboli della Passione. Questi appaiono ricamati al centro del manufatto, in filo d'oro o di seta, presupponendo il ricorso da parte delle maestranze a un'iconografia codificata. Così è per la raffinata pianeta settecentesca, in stile neoclassico, con girali da cui si dipartono pampini, uva e spighe di grano, ove i simboli della Passione sono al centro di una cornice-specchio di gusto rocaille. Più libero da schemi tradizionali è il delicato ricamo in seta policroma del copri-pisside, rifinito da frange dorate, ove il suddetto motivo iconografico è circondato da piccoli fiori color pastello(secolo XIX). Inusuale è poi lo stendardo in stile eclettico (fine secolo XIX),con vistosi ricami in oro e stampa oleografica, inserita in una cornice neo-gotica, raffigurante S.Francesco che depone Cristo dalla Croce.