(foto gent.concesse da p. Santino Colosi)
Lo scenografico manufatto tessile, proveniente dalla chiesa di San Giacomo, per la quale fu commissionato al pittore don Giuseppe Russo nel 1791 (documento pubbl. da Giovanni Lo Presti), racchiude una complessa allegoria salvifica. Nel registro inferiore è il sacrificio del vitello d'oro, simbolo di idolatria, cui assiste il sacerdote Aronne, sulla destra, con verga fiorita in mano; nel registro superiore è il sacrificio cristiano per eccellenza, quello dell'agnello mistico, rappresentato sulla croce, da cui sgorga il sangue di Cristo raccolto in un calice. Ad assistervi sono sei apostoli, recanti incensieri e corone, pronti a incoronare il vero Dio. In posizione di raccordo, al centro della tela, è la figura di Cristo, indicante in alto il vero sacrificio. Ancora, si riconoscono, in basso a sinistra, la figura della Fede, con gli attributi della croce e del calice, e in alto, quella dell'Eterno Padre tra gli angioletti.
La complessa rappresentazione, inusuale per i teloni quaresimali, e forse elaborata da un dotto prelato del tempo, sembra dunque proporre un confronto tra il Vecchio e il Nuovo Testamento, di cui il personaggio centrale e risolutivo è il Cristo.
Salvare il Patrimonio Culturale
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