CARTOLINE 1915 - 1918
Salvare il Patrimonio Culturale
martedì 24 maggio 2011
mercoledì 18 maggio 2011
TESORI MILAZZESI - Il Velario Pasquale del Duomo (1791)
(foto gent.concesse da p. Santino Colosi)
Lo scenografico manufatto tessile, proveniente dalla chiesa di San Giacomo, per la quale fu commissionato al pittore don Giuseppe Russo nel 1791 (documento pubbl. da Giovanni Lo Presti), racchiude una complessa allegoria salvifica. Nel registro inferiore è il sacrificio del vitello d'oro, simbolo di idolatria, cui assiste il sacerdote Aronne, sulla destra, con verga fiorita in mano; nel registro superiore è il sacrificio cristiano per eccellenza, quello dell'agnello mistico, rappresentato sulla croce, da cui sgorga il sangue di Cristo raccolto in un calice. Ad assistervi sono sei apostoli, recanti incensieri e corone, pronti a incoronare il vero Dio. In posizione di raccordo, al centro della tela, è la figura di Cristo, indicante in alto il vero sacrificio. Ancora, si riconoscono, in basso a sinistra, la figura della Fede, con gli attributi della croce e del calice, e in alto, quella dell'Eterno Padre tra gli angioletti.
La complessa rappresentazione, inusuale per i teloni quaresimali, e forse elaborata da un dotto prelato del tempo, sembra dunque proporre un confronto tra il Vecchio e il Nuovo Testamento, di cui il personaggio centrale e risolutivo è il Cristo.
Lo scenografico manufatto tessile, proveniente dalla chiesa di San Giacomo, per la quale fu commissionato al pittore don Giuseppe Russo nel 1791 (documento pubbl. da Giovanni Lo Presti), racchiude una complessa allegoria salvifica. Nel registro inferiore è il sacrificio del vitello d'oro, simbolo di idolatria, cui assiste il sacerdote Aronne, sulla destra, con verga fiorita in mano; nel registro superiore è il sacrificio cristiano per eccellenza, quello dell'agnello mistico, rappresentato sulla croce, da cui sgorga il sangue di Cristo raccolto in un calice. Ad assistervi sono sei apostoli, recanti incensieri e corone, pronti a incoronare il vero Dio. In posizione di raccordo, al centro della tela, è la figura di Cristo, indicante in alto il vero sacrificio. Ancora, si riconoscono, in basso a sinistra, la figura della Fede, con gli attributi della croce e del calice, e in alto, quella dell'Eterno Padre tra gli angioletti.
La complessa rappresentazione, inusuale per i teloni quaresimali, e forse elaborata da un dotto prelato del tempo, sembra dunque proporre un confronto tra il Vecchio e il Nuovo Testamento, di cui il personaggio centrale e risolutivo è il Cristo.
domenica 8 maggio 2011
TESORI MILAZZESI - I parati sacri del Duomo Antico
La serie dei parati sacri settecenteschi, già in dotazione del Duomo antico - costituita da pianete, piviale, velo omerale - pervenutaci in buono stato conservativo, è un raffinato prodotto dell'artigianato messinese del ricamo. Eseguiti con filo di seta policroma e filo d'oro su tessuto di seta, in stili che vanno dal barocchetto-rocaille al neoclassico, recano motivi floreali, pertinenti alla simbologia mariana ed altri - quali la fenice o il pellicano - riferentisi a quella cristologica.
Gli stemmi presenti su alcuni di essi sono indicativi della committenza, clericale o nobiliare, che sta a monte del manufatto. Essi sono ciò che resta di una ben più numerosa serie di antichi parati, sopravvissuti alle alterne vicende che interessarono la chiesa milazzese, sita entro il recinto della Città murata.
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