Salvare il Patrimonio Culturale
domenica 3 ottobre 2010
UNA CITTA' E LE SUE FONTANE - Il Destino del Brutto
APPELLO AL COMUNE PERCHè RESTITUISCA DECORO ALL'ARREDO URBANO CITTADINO
Quello delle fontane non è decisamente un capitolo fortunato, per la città di Milazzo.
Fin dal '700 la collocazione della fontana più importante, quella di piazza del Carmine, fu accompagnata da accuse, minacce di carcerazione, richieste di demolizioni e rifacimenti, per il lavoro non eseguito a regola d'arte: un presentimento di ciò che sarebbe avvenuto in seguito?
Al posto della settecenetsca fontana del Mela, di cui una sola aquila rimane, posta al centro di una vasca, in via Umberto I, sorge oggi una grossolana replica di essa, spigolosa e schematica, forse per rimarcare la differenza con l'originale, cui pure si ispira, ma che di fatto non è improntata a null'altro se non al senso del brutto e del rozzo.
Parimenti, alle categorie del brutto e dell'antiestetico sembra ispirarsi un'altra recente fontana, posta in uno snodo centrale della cittadina,
all'inizio del lungomare Garibaldi, che in più ha un'altra evidente caratteristica: la mancanza di significato -se non quello legato a un trito arredo da giardino- e soprattutto di addentellati con la cultura e l'iconografia cittadine.
Siccome nell'arredo urbano l'estetica non è solo una questione formale, ma direi sostanziale, attinendo alla facies culturale di una intera comunità, non sarebbe il caso di estirpare le due obbrobriose fontane, e riappaltarle a dei veri artisti, che siano in grado di interpretare lo spirito autentico della città -magari attingendo al suo passato, ma anche al suo presente "buono"- ed esprimerlo
nell'unico linguaggio ormai possbile, quello dell'arte (vera) contemporanea?
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