Salvare il Patrimonio Culturale
venerdì 20 agosto 2010
IL PERDUTO COMPLESSO MONUMENTALE DI SAN FRANCESCO DI PAOLA
APPELLO ALL'ASSESSORATO REGIONALE AI BENI CULTURALI E IDENTITà SICILIANA
AFFINCHè SALVAGUARDI DI FATTO L'"IDENTITà SICILIANA" DEI MONUMENTI
APPELLO ALLA SOPRINTENDENZA DI MESSINA
AFFINCHè GLI ARCHITETTI CHE RILASCIANO PARERI SIANO STORICI DELL'ARCHITETTURA
APPELLO AGLI ARCHITETTI LOCALI PERCHè ESERCITINO LA LORO CREATIVITà ALLA LARGA DAI BENI MONUMENTALI
APPELLO AL COMUNE DI MILAZZO PERCHè RESTITUISCA AL SITO LA SUA NATURA DI LUOGO SACRO E ROMITO
L'IDENTITà NEGATA
IL complesso urbanistico-architettonico di San Francesco di Paola,
costituiva il miglior esempio di architettura settecentesca milazzese,
certo opera di un valente architetto messinese,
il cui proposito era quello di coniugare il carattere mistico del luogo con
le esigenze scenografiche del tempo.Il restauro meramente conservativo era dunque l'unico possibile per la valorizzazione e messa in sicurezza del sito.
La recente,arbitraria aggiunta della falsa balaustra settecentesca,
e delle piastrelle bianche a rivestimento della piazza terrazzata e delle rampe di accesso sottostanti,pensate un tempo come luoghi di preparazione e raccoglimento spirituale dei fedeli,preliminari all'accesso al luogo di culto vero e proprio,
ha falsato totalmente la natura del sito settecentesco,divenuto, da devoto e dimesso che era, chiassoso e folkloristico,
alla stregua di certi santuari, italiani e non, predisposti più
ad operazioni commerciali che non alla meditazione e alla preghiera.
Oltre a ciò,la lettura storico-artistica del monumento risulta inficiata,sia per lo shock generato dall'accostamento cromatico tra il bianco accecante della piazza e il beige-rosato della chiesa e scalea antica, sia per lo spaesamento dovuto
alla ripetizione ossessiva degli elementi posticci, stridenti con i pochi originali superstiti, che non sarebbero stati ammessi nemmeno nel
caso di un rifacimento di elementi perduti.Figuriamoci,nel caso di una fantasiosa superfetazione,dovuta forse a un malinteso senso di "arricchimento" del complesso!
Si fa appello dunque al Comune di Milazzo, perchè demolisca quanto di arbitrario e irriverente è stato apposto,restituendo al sito la sua originale natura di luogo sacro e romito,e alla storia dell'arte uno dei rarissimi esempi superstiti di architettura messinese settecentesca.
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